dipinto nel cavetto a raffigurare una scena di combattimento fra Alessandro e i persiani; parete ornata da una stretta fascia di fogliette stilizzate su fondo giallo; tesa suddivisa in riquadri mediante foglie di lancia, all’interno dei quali si dispongono panoplie: scudi di varia forma e armature sono collocati davanti a mazzi di lance, spade e altre armi, coprendoli parzialmente, d. cm. 48.5 (fratturato e restaurato; alcune integrazioni e ripristini pittorici).
Il piatto, dall’ampio cavetto poco profondo, aveva funzione da parata. L’iconografia della scena dipinta è tratta da un’incisione di Antonio Tempesta della serie Alexandri Magni Praecipuae Res Gestae, datata 1608 e dedicata al duca di Croy. La stessa scena, stilisticamente affine, si trova su un piatto al Museo Bagatti Valsecchi di Milano: attorno alla tesa le tipiche grottesche attribuibili alla bottega di Francesco, dalle figure fortemente delineate, sedute entro racemi, alternate a cani dal muso appuntito.
Prov.: già collezione privata francese; già collezione Matricardi, Ascoli Piceno.
Bibl.: C.Fiocco, G.Gherardi, G.Matricardi (a cura di), Capolavori della maiolica castellana dal Cinquecento al terzo fuoco. La Collezione Matricardi, Torino, 2012, p. 113, n. 75