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Il mobilio nella transizione dal tardo rococò al primo neoclassicismo

Il mobilio europeo del tardo XVIII e dell’inizio del XIX secolo è testimone di un periodo di significativa evoluzione stilistica e culturale. La transizione dal rococò, stile distintivo della prima metà del Settecento, al neoclassicismo che prese piede alla fine dello stesso secolo, rappresenta un’epoca di sperimentazione, innovazione e reinterpretazione delle forme artistiche e del design.

Il rococò, originario della Francia e diffusosi in tutta Europa, è caratterizzato da una ricchezza di ornamenti, una predilezione per le forme asimmetriche e un linguaggio visivo che trae ispirazione dalla natura, dalle conchiglie e dalle curve sinuose. Questo stile rifletteva un’epoca di opulenza e di piacere estetico, prevalente in particolare nelle residenze dell’aristocrazia e della monarchia.

Verso la seconda metà del XVIII secolo, l’ambiente culturale subì una metamorfosi guidata da un rinnovato interesse per i principi dell’antichità classica, stimolato dagli scavi di antiche città romane e dalla pubblicazione di studi e collezioni di reperti archeologici. Il neoclassicismo emerse come un movimento che proponeva un ritorno all’ordine, alla simmetria e alla proporzione, idealizzando le forme dell’arte greca e romana come paradigma di bellezza e perfezione.

In questo periodo di transizione, gli artigiani e i designer iniziarono ad amalgamare le caratteristiche del rococò con quelle emergenti del neoclassicismo. Questa fusione si manifestava nel mobilio attraverso la combinazione di ornamenti rocaille e volute con la strutturata simmetria e i motivi ispirati all’arte classica.

Il mobilio romano, in particolare, incorporava spesso questi elementi compositi, dando vita a pezzi che, pur mantenendo un senso di movimento e di ornato tipico del rococò, iniziavano a mostrare una maggiore enfasi sull’equilibrio formale e sui temi iconografici classici.

Il lotto 129 dell’asta INCANTO DI NATALE, un servizio da salotto in legno dorato, esemplifica l’incontro di questi due stili. Le forme elaborate e riccamente scolpite del mobilio si fondono con un’impostazione e un decoro che richiamano l’estetica classica. Le poltrone e il divano del servizio presentano schienali e sedute che mostrano una predisposizione verso la simmetria e l’ordine, mentre gli elementi dipinti al centro del canné rimandano a un repertorio iconografico che celebra temi e figure della mitologia classica.

La doratura, utilizzata non solo come espressione di lusso ma anche per sottolineare la maestria tecnica, conferisce ai pezzi un aspetto di splendore solare che dialoga con la luminosità e la chiarezza valorizzate dal neoclassicismo. La presenza di figure mitologiche, come Apollo e le muse, all’interno delle composizioni pittoriche integrata nel mobilio, testimonia un legame con la tradizione culturale classica, un elemento distintivo del gusto neoclassico.

Il Lotto 129, oltre a rappresentare quindi un esemplare di raffinato artigianato, acquista un significato storico e culturale, fungendo da testimone dei mutamenti sociali e dell’aspirazione verso un nuovo ideale di bellezza, che ha caratterizzato il periodo di transizione dal tardo rococò al primo neoclassicismo.