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La fine della Repubblica Partenopea e l’eco della “Carmagnole”: una testimonianza artistica.

Nel contesto tumultuoso della fine del XVIII secolo, l’Europa era in tumulto a causa delle idee rivoluzionarie che si diffondevano dal cuore della Francia. Napoli, una città di grande importanza culturale e politica, non rimase immune da queste correnti di cambiamento. Nel gennaio del 1799, sostenuta dall’occupazione francese e ispirata dai principi della Rivoluzione francese, fu proclamata la Repubblica Partenopea.

Tuttavia, questa repubblica giacobina ebbe vita breve. Entro pochi mesi, una coalizione di forze realiste, guidate dal carismatico Cardinal Fabrizio Ruffo e dai suoi “Sanfedisti”, marciò su Napoli. Il 13 giugno 1799, le truppe del Cardinal Ruffo sconfissero l’esercito francese e i giacobini locali al ponte della Maddalena. Poco dopo, presero il Forte Vigliena, ponendo fine alla Repubblica Partenopea. Questa caduta fu segnata da rappresaglie e vendette, con molti sostenitori della Repubblica che furono giustiziati o esiliati.

Parallelamente a questi eventi, la cultura popolare era in fermento. “La Carmagnole”, una canzone rivoluzionaria francese, trovò eco anche a Napoli, con una versione napoletana che rifletteva le aspirazioni e le speranze dei sostenitori della Repubblica Partenopea. Questa canzone, con le sue strofe cariche di speranza e resistenza, divenne un inno per coloro che desideravano un cambiamento radicale nella struttura politica e sociale di Napoli.

Questi eventi storici sono immortalati nel lotto 189 dell’asta FUSIONI E DIFFUSIONI, un raro piatto in maiolica policroma, risalente all’incirca al 1800 e proveniente da Napoli. Con un diametro di 44 cm, il piatto rappresenta un esemplare di notevole importanza artistica. La scelta della maiolica policroma, una tecnica ceramica tradizionale, evidenzia la maestria degli artigiani napoletani dell’epoca.

La raffigurazione della fine della Repubblica Partenopea sul piatto è dettagliata e vivida, con colori brillanti che catturano l’intensità e l’emozione del momento. La presenza di Sant’Antonio nel cielo e l’albero di maggio spezzato a terra sono particolarmente evocativi, simbolizzando rispettivamente la protezione divina e la caduta delle aspirazioni rivoluzionarie.

Il lotto 189 è quindi una finestra sulla storia di Napoli durante un periodo di profondo cambiamento. La sua raffigurazione dettagliata offre uno sguardo profondo sugli eventi e sulle tensioni dell’epoca, rendendolo un pezzo di inestimabile valore per chiunque sia interessato alla storia e all’arte napoletana.