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Le ceramiche di Gio Ponti per Ginori

Le ceramiche di Gio Ponti per Ginori rappresentano un capitolo fondamentale nella storia del design italiano, un connubio tra innovazione artistica e maestria artigianale. La collaborazione inizia nel 1923, quando Ponti assume il ruolo di direttore artistico della manifattura, situata a Sesto Fiorentino, erede della storica Manifattura di Doccia. In questo decennio, Ponti rivoluziona il linguaggio estetico e tecnico della ceramica, introducendo un approccio moderno e sofisticato.

Sotto la guida di Ponti, Ginori abbandona progressivamente lo stile neorinascimentale, dominante fino ad allora, per abbracciare il modernismo e l’Art Déco. Ponti, con la sua visione avanguardistica, integra elementi geometrici, colori vivaci e motivi innovativi, trasformando oggetti quotidiani in opere d’arte. Le sue creazioni spaziano dai servizi da tavola a vasi artistici, tutti caratterizzati da un design distintivo e da una qualità artigianale eccellente.

Tra le collezioni più celebri di Ponti per Ginori si annoverano “Labirinto” e “Catene”. “Labirinto”, con il suo design geometrico e l’uso audace del colore, rompe con la tradizionale estetica delle ceramiche, mentre “Catene” si distingue per il suo decoro elegante e sofisticato, dove le catene intrecciate diventano un sublime emblema della geometria moderna.

Nell’ambito dell’asta FASCINAZIONI DI UN RAFFINATO IMPRENDITORE PIEMONTESE, si evidenziano le creazioni di Gio Ponti per Ginori, che incarnano la sua visione rivoluzionaria nel campo del design ceramico. Queste opere, frutto della sua direzione artistica, sono testimonianze vivide della sua capacità di trasformare la ceramica in un mezzo espressivo unico.
I vasi globulari Le mie terre (Lotti 8 e 9), realizzati intorno al 1929, sono un esempio significativo di questa trasformazione. La rappresentazione dei cinque continenti su una superficie sferica non è solo un omaggio alla geografia, ma anche una dimostrazione della visione globale di Ponti. La tecnica impiegata, con la linea dell’Equatore in rilievo e l’uso di colori vivaci, riflette la sua abilità nell’unire forma e funzione, arte e design.
Proseguendo, il vaso La sirena prolifica (Lotto 10) fa parte della serie dedicata alle sirene e mostra la predilezione di Ponti per i temi mitologici, reinterpretati con uno stile moderno e innovativo. Questi vasi non sono semplici contenitori, ma veri e propri racconti artistici, dove ogni dettaglio, dal colore alla forma, contribuisce a una narrazione visiva.
Infine, il vaso La Casa degli Efebi (Lotto 11), realizzato nel 1931, rappresenta una fusione perfetta tra il classicismo e la modernità. La rappresentazione di figure umane in un contesto architettonico, su un fondo rosso bordeaux con decorazioni in bianco e oro, dimostra come Ponti abbia saputo reinterpretare il patrimonio artistico classico in chiave contemporanea, creando un ponte tra passato e futuro.

Queste opere sono anche esempi emblematici di come il design possa influenzare e arricchire la nostra percezione degli oggetti quotidiani, elevandoli a opere d’arte.