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Lotto 31. Carlo Bugatti Milano 1856 – Molsheim 1940

Scrittoio in legno naturale e legno ebanizzato, intarsiato in peltro parzialmente dorato e osso. Piano rivestito in pergamena; un cassetto sulla fascia guarnito di nappe. Superiormente alzata con vano centrale e quattro tiretti disposti su due colonne, qualificata da una sequenza di pinnacoli e da una colonnina culminante in un piattello arricchito da una decorazione pendente in tessuto, cm. 136x70x49 (qualche mancanza).

Se esiste una famiglia nella quale l?espressione raffinata ed eclettica dell?arte ha raggiunto il suo culmine, questa è la famiglia Bugatti. Il capostipite, Carlo Bugatti (Milano 1856 ? Molsheim 1940), fece dell?originalità stilistica e della raffinatezza spinta quasi all?eccesso, il cardine portante della sua attività di fine ebanista. I suoi mobili strizzano l?occhio allo stile Liberty, ma di esso condividono esclusivamente il gusto raffinato degli elementi fitomorfi e la ricerca di motivi ornamentali sempre più esclusivi. In una Milano che vede nascere e diffondersi il movimento futurista, (la famiglia Bugatti aveva rapporti diretti con lo stesso Marinetti), Carlo, e ancor più di lui il figlio Ettore con la produzione di automobili, condivide l?attitudine provocatoria del movimento. Ed è proprio riconoscendosi in questa attitudine che egli è sempre alla ricerca di quella meraviglia che si sviluppa nella struttura quasi prettamente architettonica dei suoi mobili, rielaborando in modo del tutto personale lo stile moresco caratterizzandolo con tendenze più generalmente orientalistiche e con influenze dell?arte Japoniste. Anche la ricerca dei materiali diventa una caratteristica alla base di questa ostentata raffinatezza che si manifesta anche e soprattutto nella tecnica artigianale eseguita con squisita perizia: legni pregiati, pergamena, bronzi, avorio, nappe, cordoni, pelli, fanno sì che il gusto esotico imperversi in tutti i suoi lavori. Partecipando
all?Esposizione internazionale d?arte decorativa e moderna di Torino del 1902, si decreta il successo indiscusso della produzione milanese, divenuta iconica fino ai nostri giorni. Il compendio di mobili presente in questo catalogo databili fra la fine del XIX e primissimi del XX secolo si caratterizza per aver segnato il passaggio dalla cultura dell?arredamento di fine Ottocento alla grande modernità improntata al design che nel Novecento entrerà nella produzione e diffusione. Si tratta di mobili ?polimaterici? nei quali si riflettono i modelli provenienti dai luoghi più lontani: volatili dipinti tra rami di bambù evidenziano un marcato gusto per l?estremo oriente.

Stima: € 3,000.00 

- 5,000.00