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APPROFONDIMENTI

L’arte della cornice
Considerata per lungo tempo niente più che un oggetto complementare atto a definire e determinare lo spazio dell’opera che racchiude, la cornice solo in tempi recenti ha assunto la connotazione di vero e proprio oggetto d’arte. A ciò hanno anche contribuito alcune importanti mostre internazionali ad essa dedicate, tra le quali quella al Metropolitan Museum di New York nel 1990 e a Parigi nel 1991, e illuminati e lungimiranti mercanti d’arte, primo tra tutti Franco Sabatelli che, con la sua bottega milanese e la partecipazione ad eventi internazionali, ha largamente contribuito alla conoscenza e alla nascita di un collezionismo specifico in questo settore, restituendo alla cornice la dignità di opera in se stessa compiuta e annullando ogni riferimento e legame temporale con ciò che in essa è contenuto; a tale proposito significativo è l’abbinamento cornice antica-opera contemporanea, adottato in molti musei e gallerie d’arte. Parte integrante del quadro nel XIII…
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Roberto Capucci
Roberto Capucci nasce a Roma nel 1930 e già a 21 anni debutta, seppure ufficiosamente, nel mondo della moda a Firenze, in occasione delle prime sfilate organizzate da Giovanni Battista Giorgini. Un successo immediatamente riconosciuto non solo dal pubblico ma pure dagli addetti ai lavori, se è vero che Dior lo definisce” il miglior creatore della moda italiana”. E in effetti a Roberto Capucci si addice molto di più l’appellativo di creatore, sicuramente anche artista, che non quello di stilista; non a caso, dopo la parentesi parigina, deciderà di abbandonare gli obblighi imposti dalle logiche commerciali del fashion system ufficiale e anziché seguire il calendario delle sfilate d’Alta Moda, organizzerà i propri defilé in luoghi e tempi ritenuti più opportuni, palazzi patrizi e musei: un anelito alla libertà che lo porta a scelte autonome, che prescindono dalle tendenze della moda e guardano invece con vivace curiosità al mondo della natura…
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I vetri di Murano
La più antica testimonianza scritta relativa all’industria vetraria veneziana risale al 982¸quando in un atto di donazione compare il nome di un tale Dominicus “fiolario”, ovvero fabbricante di “fiole” o ampolle in vetro; a esso seguirono poi molti altri documenti, dall’anno mille in poi, che testimoniavano la presenza di fornaci per la lavorazione del vetro a Venezia prima e successivamente a Murano, quando la Repubblica di Venezia, nel 1291, per prevenire gli incendi in città, stabilì la distruzione di vetrerie costruite in città e ordinò ai vetrai di spostare le loro fonderie a Murano, dove le prime sorsero nel noto Rio dei Vetrai. Contrariamente a quanto normalmente accade, l’arte del vetro non sorge a Venezia in quanto luogo di produzione delle materie prime, ma per la facilità di importare le stesse da luoghi lontani, visto lo sviluppo e l’importanza dei commerci navali nella laguna. Si tratta quindi di un’arte che…
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